2015 11 03 Daniele Ciprì stage

Comunicato stampa di martedì 03 novembre 2015

 

Nell’ambito di uno dei 4 stages previsti nella stagione del ventennale

Il regista Daniele Ciprì insegna per un week end agli allievi del Banchéro

Uno degli autori di Serie A del nostro cinema, a Taggia per “Surreale … ma provvisorio”

SCARICA LE FOTO / DANIELE CIPRÌ http://www.fcea.it/it/galleria-stampa/361

La Scuola di teatro Officina del Teatro Banchéro ospiterà nel prossimo week end il regista e sceneggiatore Daniele Ciprì, per uno dei 4 stages previsti nella stagione del ventennale dell’Associazione culturale tabiese. Ciprì, palermitano, regista, sceneggiatore e fotografo, diviene famoso tra gli anni Ottanta e Novanta per aver girato con Franco Maresco, compagno di tutti i suoi lavori, “Incertamente! Cinico TV 1991-1996″(1997), destinato alla televisione e trasmesso su Rai 3. I toni dissacranti sono caratteristici anche dei lavori successivi. Il primo lungometraggio è “Lo zio di Brooklyn” (1995), tra gli altri seguono “Totò che visse due volte”(1998), accusato di blasfemia e bandito dalla tv italiana, e “Il ritorno di Cagliostro” (2003), presentato in concorso al 60mo Festival di Venezia nella sezione Controcorrente. Come direttore della fotografia esordisce in “Tano da morire” (1997), di Roberta Torre, e il capolavoro è “Vincere” (2009), di Marco Bellocchio, che gli vale un Nastro d’argento e un David di Donatello. Nel 2012 arriva il primo lavoro di cui cura la regia senza la collaborazione del collega di sempre, “È stato il figlio”, che vince il Premio al miglior contributo tecnico per la fotografia alla 69ma Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.

Surreale … ma provvisorio, evocazione del cinema che hai amato” è il tema dello stage che Ciprì ha preparato per gli allievi del Banchéro e per tutti coloro che vorranno parteciparvi. Uno stage che verterà sulla capacità di destabilizzare, entrando nella settima arte con una chiave non ordinaria, con suggestioni inusuali, introspettive, non banali. “Il nostro cinema e la nostra cultura – ha avuto recentemente modo di ricordare Ciprì – si fondano sul grottesco È il nostro modo di vedere il mondo e di esorcizzare la tristezza della vita. Fellini, Monicelli, Scola, Ferreri e tanti dei più grandi autori del nostro cinema erano totalmente neri nel loro modo di osservare il mondo e di fare cinema”.

Alla Scuola di teatro Officina del Teatro Banchèro c’è quindi molta attesa per questo stage da cui tutti si aspettano … quello che non ci si aspetta. Del resto Ciprì è uno degli autori di Serie A del nostro cinema.

La Scuola di Teatro “Officina” è il laboratorio di ricerca e sperimentazione del Teatro del Banchéro.

La Scuola “Propedeutica” di Teatro è invece il luogo di incontro offerto alle persone che vogliono avvicinarsi al teatro, conoscerne i segreti, comprenderne i meccanismi.