2019 04 10 vittime e carnefici

Tratto dal romanzo “Sulla sedia sbagliata” di Sara Rattaro, prodotto dal Teatro del Banchéro

 

“Vittime e carnefici”, verso il tutto esaurito il debutto del nuovo spettacolo di Giorgia Brusco

 

Domenica sera alla Sala Teatro Samuel Beckett di San Lorenzo al Mare

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Vola verso il tutto esaurito in prevendita il debutto di Vittime e carnefici” (domenica 14 Aprile, a San Lorenzo al Mare, Sala Teatro Samuel Beckett, Teatro dell’Albero, ore 21:00, ingresso 15,00 €) , spettacolo tratto dal romanzo “Sulla sedia sbagliata” di Sara Rattaro, prodotto dal Teatro del Banchéro. L’adattamento e la regia sono di Giorgia Brusco, con Giorgia Brusco e Alessandro Cirilli.Altissima la richiesta di biglietti, letteralmente andati a ruba sulla piattaforma di prenotazione online happyticket.it.

 
In “Vittime e Carnefici” Zoe, Paolo, Andrea, Francesca, Teresa, Margherita, Valeria, Barbara, sono tutti seduti sulla sedia sbagliata. Ognuno con una storia di sofferenza da raccontare, di sconfitte da superare, di amore da incanalare. Molti io narranti che si raccontano, raccontano le loro relazione, i loro sensi di colpa, le loro debolezze, le loro incapacità. Una storia drammatica, intensa, toccante. 


Vicende che si intrecciano e sovrappongono, vittime e carnefici che si scambiano i travestimenti nel teatrino dell’assurdo della vita. Storie talmente vicine alle nostre che sembrano appartenerci, componendo un vivace mosaico in cui ogni tessera si incastra armoniosamente. Ciascuna delle persone coinvolte, tenta, tra passato e presente, di spiegare una realtà troppo complessa e difficile in un drammatico dialogo a più voci per poter tornare all’istante prima che la loro vita cambiasse, prima che si perdesse il controllo e la direzione, prima di essere travolti e affogati dalle conseguenze degli eventi. Il dolore, l’angoscia, la colpa e la responsabilità, propri di ciascuno dei personaggi, li riconosciamo nostri e per questo ci commuovono. 

Questo testo ha la forza di parlarci dell’amore, l’amore che sbaglia, l’amore impotente e attonito, l’amore che distrugge, l’amore incredulo. A nudo quindi i rapporti famigliari, le apparenze sociali, i drammi esistenziali, mostrati assumendo in ogni capitolo ora un punto di vista, ora un altro.

L’idea di drammatizzare il romanzo “Sulla sedia sbagliata” di Sara Rattaro è un sogno che anima la mia mente da molto tempo – dichiara Giorgia Bursco – e che attendeva solo il momento e le persone giuste per essere realizzato. Ho scoperto Sara Rattaro nel 2011, quando venne a Imperia alla Fiera del Libro a presentare questo suo romanzo e da allora sono diventata sua accanita lettrice. Ciò che mi colpisce sempre della sua scrittura è la capacità di arrivare dritta al cuore, di emozionare in modo forte e intenso, di parlare per immagini ben delineate: è tutto ciò che ricerco anche nella mia esperienza teatrale. I suoi romanzi hanno costituito per me un richiamo molto forte che ha risvegliato la mia creatività fisica e immaginifica“. 

In “Vittime e carnefici” – prosegue Giorgia Brusco – ho cercato di riportare due aspetti fondamentali della struttura del romanzo. Il primo è il ribaltamento continuo dei punti di vista. Chi sono le vere vittime, chi i carnefici? Possiamo limitarci a etichettare le persone in base all’apparenza dei fatti, o forse dovremmo sempre conoscere le loro storie personali fino in fondo prima di giudicare? Da qui l’idea registica di raccontare le tante storie solo a due voci, una maschile e una femminile. Due attori che si trasformano nei vari personaggi, si scambiano, rendendo labile il confine tra la preda e il predatore; i protagonisti hanno gli stessi volti perché nel gioco della vita i ruoli possono scambiarsi così facilmente, in un batter di ciglia e tutti potenzialmente possiamo passare da essere vittime a carnefici. Spesso senza rendercene conto. Il secondo è l’accento sulle coincidenze della vita; l’intreccio di anime che si sfiorano senza saperlo. Nell’adattamento teatrale questo aspetto è accentuato, concedendo qualche libertà rispetto al romanzo: tutti i personaggi sono legati da un filo sottile, si conoscono senza conoscersi, contaminano le loro vite senza saperlo. La scenografia essenziale e volutamente nuda – conclude Giorgia Brusco – mette in risalto l’essere umano, le sue storie, l’importanza della parola che irrompe con la sua forza e la sua crudezza“.

Giorgia BruscoNata ad Imperia nel 1977, fin da ragazzina si appassiona al mondo del teatro avvicinandovisi dapprima come scenografa. Parallelamente inizia a frequentare laboratori teatrali privati e ha la fortuna di avvicinarsi al palcoscenico grazie alla frequentazione della Compagnia teatrale I Cattivi di Cuore, fondata dal padre, con la quale ancora oggi collabora. Trasferitasi a Venezia per compiere gli studi in Architettura, supera i provini per entrare alla Scuola del Teatro Stabile del Veneto, dove si diploma nel 2000. A Venezia lavora con Claudio Puglisi, Enrico Bonavera, Giuseppe Emiliani, Mario Valgoi, Eugenio Allegri, Antonio Salines e Daniel Auteuil. Dopo la Laurea, decide di dedicarsi completamente al mondo dello spettacolo, organizza eventi e continua il percorso attoriale. Si dedica alla scrittura ed interpretazione di pièce e nel contempo al mondo del teatro ragazzi, sia come drammaturga, che come attrice, collaborando con vari artisti. Da 15 anni si occupa di formazione teatrale tenendo corsi di dizione e recitazione, sia per Enti pubblici che privati. E’ insegnante presso la Scuola Officina del Teatro del Banchéro di Taggia (www.teatrodelbanchero.it), presso Riviera Musical di Alassio (affiliato STM) e presso diversi istituti scolastici e associazioni teatrali.