Stage al Banchéro da oggi a domenica, aperto a tutti
Roberto Aldorasi, esplorare la nozione di presenza
Una full immersion di 16 ore, per sforzarsi di essere interpreti più sinceri
Ritorna al Banchéro Roberto Aldorasi, regista e trainer, studioso di antropologia teatrale per uno stage di quattro giorni con gli allievi del Banchéro. Il testo scelto quest’anno per il workshop è “Leonce & Lena” di Buchner, una suggestiva favola sull’amore, onirica e visionaria.
Lo stage (aperto a tutti, non occorre frequentare i corsi del Banchéro per poter partecipare. E’ previsto un impegno di circa 16 ore, tra giovedì sera, venerdì sera, sabato pomeriggio e domenica pomeriggio) si inserisce nel programma di appuntamenti con grandi esperti, di rilevanza nazionale e internazionale, che vengono proposti regolarmente per soddisfare l’esigenza di confrontarsi con professionalità diverse rispetto a quelle abituali.
“Lo stage – spiega Aldorasi – ha tra i suoi obiettivi quello di esplorare la nozione di presenza, che è una qualità richiesta a tutti i performer, qualunque sia la loro arte; stesso discorso per le possibilità creative del corpo perchè sia i danzatori che gli attori lavorano con questo stesso strumento (la voce, per la sua natura organica, è una delle parti più sensibili del nostro corpo): avere più mezzi espressivi ci permette una maggiore libertà e di sorprenderci durante il lavoro, e questa è una qualità che si esercita attraverso il movimento ma si nutre di immaginazione e di sentimenti. Così può accadere, con la pratica, che anche il nostro pensiero e il nostro sentire inizino a seguire percorsi nuovi. Se c’è qualche esercizio possibile per quelle cose che chiamiamo creatività e sincerità, questo potrebbe esserne uno. E se, come diceva Massimo Urbani,” la vera avanguardia sono i sentimenti”, sforzarsi di essere interpreti più sinceri dovrebbe essere un obiettivo di ogni artista“.
Perché – conclude Aldorasi – è un testo che è frutto di un fallimento e di una reazione, di uno scarto creativo in risposta ad un’impasse del pensiero ed è, allo stesso tempo, un augurio, che faccio a me stesso e a tutti: sopravvivere (vivere al di sopra) di questi tempi grigi. “Leonce & Lena” è stato scritto da Büchner dopo il fallimento della rivoluzione ai danni del Granducato d’Assia e la fuga a Strasburgo e contiene, in una versione beffarda e irriverente, tutto lo spietato testamento politico e esistenziale di La morte di Danton: c’è l’impossibilità di ogni rivoluzione, la noia del rivoluzionario che non ha più niente da fare, il disgusto del dover essere nel compitino del mondo, l’ozio del pensiero e la frustrazione senza uscita della ricerca di un senso oltre quello che la dura e ostinata natura umana impone. Tutto però vissuto con lo spirito del Carnevale, e non quello sbiadito che è giunto fino a noi fatto di mascherine inoffensive, ma quello crudele e gioioso del mondo alla rovescia che irride il potere e la morale ufficiali, quello grottesco e pagano del ciclo delle stagioni, delle infinite morti e rinascite: quello spirito naturale e sovversivo che accompagna il teatro fin dalle sue origini“.
Roberto Aldorasi (http://www.teatrodelbanchero.
FOTO ROBERTO ALDORASI / SCARICA IL JPEG http://ow.ly/j4gs308lB9h
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