2017 01 26 stage aldorasi ponce e lena

 
 
 
 
Comunicato stampa di giovedì 26 gennaio 2017

 

Stage al Banchéro da oggi a domenica, aperto a tutti

Roberto Aldorasi, esplorare la nozione di presenza

Una full immersion di 16 ore, per sforzarsi di essere interpreti più sinceri

 

 

Ritorna al Banchéro Roberto Aldorasi, regista e trainer, studioso di antropologia teatrale per uno stage di quattro giorni con gli allievi del Banchéro. Il testo scelto quest’anno per il workshop è “Leonce & Lena” di Buchner, una suggestiva favola sull’amore, onirica e visionaria.

Lo stage (aperto a tutti, non occorre frequentare i corsi del Banchéro per poter partecipare. E’ previsto un impegno di circa 16 ore, tra giovedì sera, venerdì sera, sabato pomeriggio e domenica pomeriggio) si inserisce nel programma di appuntamenti con grandi esperti, di rilevanza nazionale e internazionale, che vengono proposti regolarmente per soddisfare l’esigenza di confrontarsi con professionalità diverse rispetto a quelle abituali.

 
l’intervista

Lo stage – spiega Aldorasi – ha tra i suoi obiettivi quello di esplorare la nozione di presenza, che è una qualità richiesta a tutti i performer, qualunque sia la loro arte; stesso discorso per le possibilità creative del corpo perchè sia i danzatori che gli attori lavorano con questo stesso strumento (la voce, per la sua natura organica, è una delle parti più sensibili del nostro corpo): avere più mezzi espressivi ci permette una maggiore libertà e di sorprenderci durante il lavoro, e questa è una qualità che si esercita attraverso il movimento ma si nutre di immaginazione e di sentimenti. Così può accadere, con la pratica, che anche il nostro pensiero e il nostro sentire inizino a seguire percorsi nuovi. Se c’è qualche esercizio possibile per quelle cose che chiamiamo creatività e sincerità, questo potrebbe esserne uno. E se, come diceva Massimo Urbani,” la vera avanguardia sono i sentimenti”, sforzarsi di essere interpreti più sinceri dovrebbe essere un obiettivo di ogni artista“.
 
Cosa deve aspettarsi un partecipante?
 
Durante lo stage indagheremo sui personaggi e sulle situazioni del testo, attraverso la lente di un codice espressivo denso di immagini arcaiche, iperboliche e incivili, per scrivere con i corpi degli attori un concertato di visioni e suoni che annegano nel grottesco per poi rinascere, come in un rito di primavera, nella trama gioiosa e delicata dei gesti e delle relazioni di un mondo rinnovato. Strumenti della nostra indagine saranno l’analisi del testo, esercizi di composizione e di improvvisazione ed esperimenti di ideazione e di montaggio di scene. Come i protagonisti del testo di Büchner, gli attori partecipanti faranno esperienza dell’inverno e della primavera del proprio sentire, dell’inferno e del paradiso del loro essere, della loro immaginazione e della loro espressività“.Perché prendere spunto da “Leonce & Lena” di Buchner? ”

Perché – conclude Aldorasi – è un testo che è frutto di un fallimento e di una reazione, di uno scarto creativo in risposta ad un’impasse del pensiero ed è, allo stesso tempo, un augurio, che faccio a me stesso e a tutti: sopravvivere (vivere al di sopra) di questi tempi grigi. “Leonce & Lena” è stato scritto da Büchner dopo il fallimento della rivoluzione ai danni del Granducato d’Assia e la fuga a Strasburgo e contiene, in una  versione beffarda e irriverente, tutto lo spietato testamento politico e esistenziale di La morte di Danton: c’è l’impossibilità di ogni rivoluzione, la noia del rivoluzionario che non ha più niente da fare, il disgusto del dover essere nel compitino del mondo, l’ozio del pensiero e la frustrazione senza uscita della ricerca di un senso oltre quello che la dura e ostinata natura umana impone. Tutto però vissuto con lo spirito del Carnevale, e non quello sbiadito che è giunto fino a noi fatto di mascherine inoffensive, ma quello crudele e gioioso del mondo alla rovescia che irride il potere e la morale ufficiali, quello grottesco e pagano del ciclo delle stagioni, delle infinite morti e rinascite: quello spirito naturale e sovversivo che accompagna il teatro fin dalle sue origini“.

Roberto Aldorasi (http://www.teatrodelbanchero.it/curricula/roberto-aldorasi/) regista e trainer, studioso di antropologia teatrale. Anni fa si trasferisce da Napoli in Danimarca per continuare la sua formazione seguendo i seminari dell’Odin Teatret. Ha lavorato agli spettacoli Ur-Hamlet e Medeas Bryllup, regia di Eugenio Barba, e altri progetti, in particolare con Tage Larsen e Donald Kitt. Con il suo gruppo Questi Fantasmi & Sons (insieme a Mira Noltenius) e con The Jasonites (diretti da Julia Varley) ha realizzato progetti di site-specific theatre e spettacoli in Danimarca, Italia, Germania, Regno Unito, Siria, Libano, Marocco e Brasile. Con il Laboratorio di Altamira, fondato insieme a Pierangelo Pompa, ha realizzato gli spettacoli Don Giovanni, scherzo per servo e padrone e Il Giardino. Tornato in Italia nel 2012, è stato docente presso il CTU dell’Università di Ferrara. Per Giorgio Barberio Corsetti ha curato le coreografie del Don Carlos, diretto da Valerij Gergiev al Teatro Mariinsky di San Pietroburgo, de La Sonnambula al Teatro Petruzzelli di Bari e collaborato al Macbeth al Teatro alla Scala di Milano. E’ stato assistente di Barberio Corsetti ne La guerra di Kurukshetra di Francesco Niccolini. Ha curato i movimenti di scena di Educazione Siberiana, adattamento teatrale del libro di Nicolai Lilin di Napoli Est Teatro e del Teatro Stabile di Torino. Tra gli ultimi lavori spicca “I duellanti” con Alessio Boni e Marcello Prayer per il Teatro della Pergola di Firenze.

FOTO ROBERTO ALDORASI / SCARICA IL JPEG http://ow.ly/j4gs308lB9h
FOTO TEATRO DEL BANCHERO / SCARICA LA GALLERY http://www.fcea.it/it/galleria-stampa/