Saggio del 23° anno della Scuola di Teatro Officina – Corso Bambini di Bordighera
Domenica 2 Giugno ore 17:30 – Chiesa Anglicana di Bordighera
INGRESSO LIBERO
Con:
Emanuele Arduino,
Agata Blancardi,
Marta Carassale,
Noemi Cenderelli,
Melany El Kosht,
Elide Grillo,
Vincenzo Licata,
Beatrice Macneil,
Viola Myllera,
Andrea Preti,
Youri Ricciarelli,
Matilda Toselli.
Scenografie: Marco Barberis
Segreteria: Maura Amalberti, Fiorella Regina
Assistenti alla Regia: Consuelo Benedetti, Luciana Isola
Adattamento e regia: Giorgia Brusco
Una versione al femminile del celebre romanzo di Jules Verne. È il 2 ottobre 1872. La signora Fogg donna ricca, riservata vive, senza sforzo, una vita assai metodica. Assume al suo servizio la giovane Passepartout, francese, che si rivela in gamba e affettuosa verso la propria padrona.
Proprio lo stesso giorno dell’arrivo di Passepartout la signora Fogg si fa coinvolgere insieme ad alcuni ricchi esponenti della Londra bene, in una discussione riguardo ad una rapina alla Banca d’Inghilterra ed afferma che grazie all’apertura di una nuova linea ferroviaria in India, è ora possibile viaggiare intorno al mondo in 80 giorni. I compagni di Fogg mettono in dubbio che sia davvero possibile percorrere l’intero globo in così poco tempo, così Fogg accetta di scommettere 20.000 sterline se riuscirà a completare il giro del mondo in 80 giorni. La signora Fogg parte la sera stessa portando con sé il suo nuovo servitore Passepartout e una borsa in cui ripone 20.000 sterline per le necessità del viaggio. Attraverso mille peripezie sul cammino incontrerà molti amici che le faranno capire che i soldi sono ben poca cosa di fronte all’importanza dell’amicizia.
Saggio del 23° anno della Scuola di Teatro Officina – Corso Bambini di Taggia
Sabato 1 Giugno ore 19:30
Sala Teatro Samuel Beckett, San Lorenzo al Mare
INGRESSO LIBERO
Con:
Peter Pan: Ilaria Pettinelli
Trilly: Ludovica Ghilardi
Capitan Uncino: Christian Macovei
Spugna: Emanuela Crespi
Wendy: Brunella Torre
John: Silvia Lucchese
Michael: Elisa Boeri
Bimbi sperduti: Lorenzo Allera, Luca Fatone, Eleonora Lanteri, Mia Russo, Mattia Secondo
Pirata: Tommaso Campoverde
Scenografie: Marco Barberis
Segreteria: Maura Amalberti, Fiorella Regina
Assistente alla Regia: Luciana Isola
Adattamento e regia: Giorgia Brusco
Basato sull’opera teatrale Peter e Wendy di J. M. Barrie, lo spettacolo narra la storia senza tempo di Peter Pan. Una storia di ieri come di domani, ma che ha inizio nella Londra di inizio Novecento in casa Darling. Wendy, la primogenita, sta crescendo e, secondo il padre, è diventata troppo grande per continuare a credere alle fiabe e a stare nella stanza con i fratellini, ed è il momento per lei di crescere e di avere una stanza tutta per sé. Quella notte, i tre bambini ricevono la visita nella loro stanza di Peter Pan in persona, venuto per poter ritirare la sua ombra. Peter, saputo che Wendy dovrà crescere decide di portare con sé i bambini sull’Isola che non c’è, un luogo dove i bambini non crescono mai e possono interagire con indiani, pirati, sirene.
Ad attenderli sull’isola trovano Capitan Uncino che spera da diversi anni ormai di vendicarsi di Peter Pan, per avergli tagliato la mano e data in pasto ad un affamato coccodrillo che, assieme ad essa, ha ingoiato pure una sua sveglia; in tal modo, ogni volta che l’animale si avvicina alla nave il capitano riesce sempre a mettersi in salvo, avvisato dal ticchettio dell’orologio. Uncino crea anche un piano per trovare il nascondiglio di Peter e, quando sul più bello sembra esserci riuscito, tutto va in fumo e come al solito il bene vince!
Saggio del 23° anno della Scuola di Teatro Officina – Corso Bambini grandi di Taggia
Sabato 1 Giugno ore 21:00
Sala Teatro Samuel Beckett, San Lorenzo al Mare
INGRESSO LIBERO
Con:
Alberto Alchieri,
Riccardo Beccaria,
Sofia Di Giovanni,
Danilo Manferdini,
Edoardo Martini,
Tiziano Moroni,
Arianna Leone,
Caterina Oddo.
Scenografie: Marco Barberis
Segreteria: Maura Amalberti, Fiorella Regina
Assistenti alla Regia: Alessandro Cirilli
Adattamento e regia: Giorgia Brusco
Un adattamento del celebre romanzo di Jules Verne. È il 2 ottobre 1872. Il signor Fogg, uomo ricco, riservato, vive, senza sforzo, una vita assai metodica. Assume al suo servizio il giovane francese Passepartout, che si rivela in gamba e affettuoso verso il proprio padrone.
Proprio lo stesso giorno dell’arrivo di Passepartout il signor Fogg si fa coinvolgere, insieme ad alcuni ricchi esponenti della Londra bene, in una discussione riguardo ad una rapina alla Banca d’Inghilterra ed afferma che grazie all’apertura di una nuova linea ferroviaria in India, è ora possibile viaggiare intorno al mondo in 80 giorni. I compagni di Fogg mettono in dubbio che sia davvero possibile percorrere l’intero globo in così poco tempo, così Fogg accetta di scommettere 20.000 sterline se riuscirà a completare il giro del mondo in 80 giorni. Il signor Fogg parte la sera stessa portando con sé il suo nuovo servitore Passepartout e una borsa in cui ripone 20.000 sterline per le necessità del viaggio. Attraverso mille peripezie, sul cammino incontrerà molti amici che gli faranno capire che i soldi sono ben poca cosa di fronte all’importanza dell’amicizia e dell’amore.
drammaturgia a cura degli allievi del corso
Saggio del 23° anno della Scuola di Teatro Officina – Corso Ragazzi Giovani
31 Maggio ore 21 – Teatro Parrocchiale San Giuseppe e Sant’Antonio di Arma di Taggia
INGRESSO LIBERO
Con:
Federica Chicchi,
Virginia Cosentino,
Sara Crea,
Giulia Lucchese,
Arianna Oggiana,
Gloria Pantani,
Sofia Papone,
Diego Pinto,
Giulia Raimondo,
Lavinia Valdenassi,
Serena Venturino
Scenografie: Marco Barberis
Segreteria: Maura Amalberti, Fiorella Regina
Assistente alla Regia: Alessandro Cirilli
Regia: Giorgia Brusco
Cosa succederebbe nell’ipotesi surreale che il mondo restasse senza adulti? Se di punto in bianco scomparissero tutte le persone di età maggiore di 18 anni? E’ l’idea da cui prende vita lo spettacolo scritto e ideato dai giovani corsisti del Teatro del Banchéro coordinati da Giorgia Brusco. Un gruppo di adolescenti, in un naturale momento di difficoltà di gestione del rapporto con i propri genitori, si trovano, casualmente, tutti a desiderare che gli adulti scompaiano dal mondo. Come per magia ciò accade davvero e i ragazzi si trovano a veder esauditi i loro desideri. Formulate alcune ipotesi sulle possibili cause, convinti che tutto prima o poi tornerà alla normalità, il primo sentimento che pare dominare è la felicità. Finalmente ognuno pensa di poter realizzare le cose di testa propria senza l’ingerenza genitoriale. Ma dopo pochi giorni di festa senza regole e senza limiti, la situazione resta immutata e nell’animo dei giovani inizia a serpeggiare tristezza e malessere. Intanto la presa di coscienza di non essere del tutto autosufficienti, come ci si immaginava, crea scompiglio. Ci si trova nell’incapacità di gestire le piccole cose della vita quotidiana e di non saper assolutamente far fronte ai grandi problemi. Forse il momento di crescere non era ancora arrivato? Nel disordine più totale iniziano a crearsi incomprensioni, liti, qualcuno tenta di prendere il potere per imporsi sugli altri, sembra di arrivare ad una sorta di guerriglia, quando la coscienza collettiva smuove qualcosa e tutto sembra tornare alla normalità. Lo spettacolo è stato un modo per riflettere in modo ironico sui desideri adolescenziali e sulle difficoltà dei rapporti coi genitori.
liberamente ispirato al celebre romanzo di Louisa May Alcott
Saggio del 23° anno della Scuola di Teatro Officina – Corso Ragazzi Bordighera
Data: 25 Maggio ore 21 Palazzo del Parco Bordighera
INGRESSO LIBERO
CAST:
Meg: Elena Dellamonica
Jo: Giulia Aricò
Beth: Virginia Fidanza
Amy: Chiara Muratore
Laurie: Alessandro Olivieri
Signora March: Consuelo Benedetti
Helen Revis: Giustina Iorio
Prof. Benton: Gabriele Iannotti
Cindy Brooke: Laura Muratore
Riduzione e adattamento: Giorgia Brusco
Scenografie: Marco Barberis
Segreteria: Maura Amalberti, Fiorella Regina
Assistenti alla Regia: Alessandro Cirilli, Consuelo Benedetti
Regia: Giorgia Brusco
Una celebre scrittrice, Helen Revis, sta compiendo degli studi sulla guerra di secessione americana e sul ruolo delle donne in un momento di rivoluzione sociale e culturale. E’ ospite in una vecchia dimora ottocentesca dove ancora vivono i discendenti della famiglia March. Il professor Benton, studioso dell’800 la raggiunge per cercare conferme alla sua tesi secondo cui qualche membro della famiglia dovrebbe essere l’autore di alcuni celebri romanzi che portano il nome di Franz Hotter. Le diatribe e le scoperte degli studiosi sono il pretesto per aprire alcune finestre sulla celebre storia delle sorelle March: Meg, Jo, Amy, Beth nate dalla penna di Louisa May Alcott. Le ragazze, con i loro pregi e i loro difetti, pur essendo povere e con i problemi tipici dell’adolescenza, imparano a crescere e diventare ragazze responsabili e pronte a difendersi da qualsiasi vicissitudine.
drammaturgia a cura degli allievi del corso
Saggio del 23° anno della Scuola di Teatro Officina – Corso Ragazzi Grandi
24 Maggio ore 21 – Teatro Parrocchiale San Giuseppe e Sant’Antonio di Arma di Taggia
INGRESSO LIBERO
Personaggi e interpreti
Letizia, la padrona di casa: Ilenia Grillo
Margherita, figlia adottiva di Letizia: Virginia Bastiani
Bob, fratello di Letizia: Francesco Rebora
Jane, la domestica: Francesca Toraldo
Teodora, psicologa: Giulia Ciccone
Mia, assistente di Teodora: Lucrezia Croesi
Jordy, paziente di Teodora: Amanda Blasetta
Hanna, paziente di Teodora: Alessia Brea
Valentina, giornalista: Sara Verrando
Noa, criminologa: Sara Fortunato
Assistente alla regia: Alessandro Cirilli
Scenografie: Marco Barberis
Segreteria: Maura Amalberti, Fiorella Regina
Regia: Giorgia Brusco
In casa Altemi c’è parecchio fermento per l’arrivo di Charleen, sorella di Letizia, trasferitasi da anni in America dove ha fatto fortuna diventando una famosa attrice a Broadway. Letizia, la padrona di casa, pur non vedendo la sorella da vent’anni non sembra particolarmente ansiosa di riabbracciarla, anzi spera che la visita, programmata per mere ragioni di eredità, sia rapida. Letizia è una donna rigida, divenuta ancora più fredda e solitaria da quando ha perso il figlio in un incidente. Da allora i rapporti con tutte le persone a lei vicine si sono congelati, compresi quelli con la figlia adottiva Margherita che nutre per lei un evidente risentimento. Nella speranza di darle un maggiore sostegno, Teodora, la psicologa che ha in cura Letizia, propone alla padrona di casa di prendere in affitto un’ala della sua casa per portare a termine un progetto con alcune pazienti gravi. Letizia accetta malvolentieri e si ritrova la casa sopraffatta da due “svitate” incontrollabili. Mentre tutto procede nella routine quotidiana, avviene un misterioso delitto che stravolgerà l’apparente quiete della casa. La vicenda si articola attraverso personaggi complessi, inventati dagli allievi stessi, alcuni dei quali caratterizzati da una grande serietà e spessore, altri assolutamente divertenti nel loro essere grottescamente reali. La commedia si dipana tra momenti divertenti e spassosi e altri quasi drammatici fino ad arrivare all’immancabile colpo di scena finale.
saggio gruppi adulti 2018
“Foto di famiglia. Un pretesto”. Il lavoro di quest’anno si è incentrato sullo studio del testo “Agosto. Foto di famiglia” di Tracy Letts, vincitore nel 2008 del Premio Pulitzer per la drammaturgia.
Non sarà però il testo stesso, ma una drammaturgia scritta dagli stessi alunni, coordinati dall’insegnante Giorgia Brusco, che prende spunto dai personaggi e dalle vicende del romanzo, ma ricrea tre quadri completamente differenti.
Il pretesto del primo atto è la presentazione di un libro, alla presenza di importanti ospiti del mondo della Cultura e dello Spettacolo.
in scena il gruppo adulti di Bordighera
Consuelo Benedetti, Barbara Calvini, Alessandra Di Bonaventura, Mauro Lanteri, Enrico Manfredini, Paolo Meduri, Annastella Merlo, Silvia Nappini, Giuseppina Pasqua, Sabrina Ivana Poggi, Simonetta Revelli, Paola Rocco, Anna Vigliarolo.
Il secondo è il dietro le quinte, al termine di una replica, dell’allestimento dello spettacolo tratto dal libro stesso.
in scena il primo gruppo adulti di Taggia
Franco Abbatescianna, Walter Arimondo, Michela Biazzo, Fiorenza Biga, Francesca Cuppari, Mara De Nittis, Vittorio Falchi, Teresa Gandolfo, Martina Karoff, Cristina Lelio.
Il terzo un dibattito culturale portato avanti da grotteschi e divertenti personaggi, intorno alla messa in scena stessa. Un modo per sviscerare la storia, i personaggi, e per ironizzare su certe situazioni e soprattutto su noi stessi.
in scena il secondo gruppo adulti di Taggia
I toni della messa in scena conservano a tratti la drammaticità originaria, ma soprattutto sono leggeri, scanzonati e divertenti, per coinvolgere il pubblico nella discussione di alcune tematiche familiari importanti, senza appesantirne la fruizione.
Domani, sempre alle ore 21:00 e sempre allo Spazio Calvino del Polo Universitario imperiese , tocca al gruppo Giovani Taggia che allestirà lo spettacolo “Una tragedia in … briciole”, scritto da Giorgia Brusco sulle idee nate durante il laboratorio.
In scena i giovani attori del gruppo: Mattia Calderone, Mattia Carnesecca, Giulia Ciccone, Lucrezia Croesi, Marta Giuffra, Guglielmo Marchese, Micaela Rosignoli, Matilde Siri, Sara Verrando, Angelica Zappia.
Lo spettacolo è stato un modo per affrontare in modo divertente e giocoso la grande ed immortale tragedia di Shakespeare “Romeo e Giulietta”, un modo per scoprire ed avvicinarsi al Teatro Classico, sempre meno noto alle nuove generazioni se non “per sentito dire”. La trama narra di una sgangherata agenzia di produzione teatrale sull’orlo del fallimento che, per cercare di coprire i debiti, decide di accettare l’idea di un’improbabile produttrice che vuole allestire uno spettacolo assurdo e di sicuro fallimento. Nel tentativo di dirottare le idee della miliardaria svitata, la Compagnia cercherà di allestire Romeo e Giulietta, ma i primi approcci non promettono nulla di buono. In un turbinio di risate si arriverà al colpo di scena finale. La regia è di Giorgia Brusco. L’ingresso è libero e gratuito.
Il Laboratorio Officina (oltre 100 allievi nella stagione 2016-2017) verte sul teatro e sull’improvvisazione come gioco, prevede un avvicinamento alle tecniche di recitazione. Fino a fine gennaio ci si è esercitati sulla voce e sulla presenza scenica, poi si è lavorato alla messa in scena dello spettacolo di fine stagione. “Lo spirito del Laboratorio – spiega Giorgia Brusco – è quello di mettersi in gioco e di lavorare per gli altri, con una presa di coscienza sull’uso del corpo e della parola, favorendo la rottura degli schemi di timidezza“.
Si tratta dello spettacolo “Ricco e ricco van d’accordo”, uno studio da “Teste tonde e teste a punta” diBertold Brecht, allestito dal gruppo adulti di Taggia sotto la guida di Giorgia Brusco che ha curato adattamento e regia. Scritto da Brecht tra il 1931 e il 1934, durante l’ascesa al potere di Adolf Hitler,Teste tonde e teste a punta è uno dei suoi lavori meno conosciuti. Il testo porta alla luce la discriminazione razziale utilizzata dal potere come pretesto per allontanare lo sguardo dai problemi economici dello Stato. Una società pacifica e non controllata viene soggiogata da un gruppo di ricchi signori con la paura, tramite la creazione di inesistenti distinzioni razziali basati sulla forma della testa. Ogni fatto, ogni male, vengono collegati e spiegati in base alla forma della testa. La commedia declina in farsa grottesca, gli attori, uomini comuni vestono e svestono i panni dei vari personaggi per raccontare come la storia sia maledettamente ciclica, dallo ieri, all’oggi, dal domani alla fantasia tutto torna come un’inesorabile ruota che gira.
In scena: Franco Abbatescianna, Andrea Alchieri, Walter Arimondo, Fiorenza Biga, Raffaella Crippa, Francesca Cuppari, Giovanni De Mattia, Mara De Nittis, Cristiana Dulbecco, Vittorio Falchi, Carlotta Fornara, Irene Freri, Martina Karoff, Dalia Lottero, Ivo Mela, Alessandra Pavone, Gioele Tolone, Sara Zangari.
Assistenti alla regia Alessandro Cirilli e Massimiliano Antonelli; segreteria Maura Amalberti e Fiorella Regina, scenografie Marco Barberis.
Si tratta nuovamente dello spettacolo “Ricco e ricco van d’accordo”, uno studio da “Teste tonde e teste a punta” di Bertold Brecht, allestito questa volta dal gruppo adulti di Bordighera sotto la guida di Giorgia Brusco che ha curato adattamento e regia. Scritto da Brecht tra il 1931 e il 1934, durante l’ascesa al potere di Adolf Hitler, Teste tonde e teste a punta è uno dei suoi lavori meno conosciuti. Il testo porta alla luce la discriminazione razziale utilizzata dal potere come pretesto per allontanare lo sguardo dai problemi economici dello Stato. Una società pacifica e non controllata viene soggiogata da un gruppo di ricchi signori con la paura, tramite la creazione di inesistenti distinzioni razziali basati sulla forma della testa. Ogni fatto, ogni male, vengono collegati e spiegati in base alla forma della testa. La commedia declina in farsa grottesca, gli attori, uomini comuni vestono e svestono i panni dei vari personaggi per raccontare come la storia sia maledettamente ciclica, dallo ieri, all’oggi, dal domani alla fantasia tutto torna come un’inesorabile ruota che gira.
In scena: Consuelo Benedetti, Barbara Calvini, Syria Castello, Enrico Cenderelli, Maria Ghizzardi, Mauro Lanteri, Enrico Manfredini, Paolo Meduri, Annastella Merlo, Silvia Nappini, Giuseppina Pasqua, Simonetta Revelli, Paola Rocco, Laura Scandurra, Oleksandra Zalatova.
Assistente alla regia Alessandro Cirilli; segreteria Maura Amalberti e Fiorella Regina, scenografie Marco Barberis.
Venerdì (02 Giugno, ore 18:00, Sala Samuel Beckett, Teatro dell’Albero, San Lorenzo al Mare) ottavo ed ultimo appuntamento con i saggi di Laboratorio Officina del Teatro del Banchéro. In scena gli allievi del Gruppo Bambini di Taggia, con lo spettacolo “Canterville 2.0”, che con lo stesso lavoro si sono classificati al primo posto per la propria categoria al Concorso Eurotheatre del GEF di Sanremo.
Si tratta di una rivisitazione del celebre racconto umoristico “Il Fantasma di Canterville” di Oscar Wilde, datato 1887. La storia, ambientata nella campagna inglese di fine Ottocento, ha come protagonista la famiglia Otis, americana e proiettata nel futuro, che decide, nonostante gli avvertimenti del venditore, di acquistare un castello inglese che si mormora sia infestato da un fantasma. Il racconto di Oscar Wilde è una parodia delle classiche storie di fantasmi in cui l’autore, prendendosi gioco degli elementi topici di questo tipo di letteratura, mette in scena lo scontro tra due società che verso la fine dell’Ottocento iniziavano sempre più a incontrarsi e contaminarsi.
Ne “Il fantasma di Canterville”, infatti, vi è la messa in scena dell’incontro/scontro tra la nobiltà inglese (rappresentata dal fantasma) e l’alta borghesia americana (incarnata dagli Otis). La prima, legata al passato, è destinata ad essere pervasa dalla seconda le cui armi vincenti sono il pragmatismo e la capacità di vivere proiettandosi sempre nel futuro.
Abbiamo scelto appositamente un testo che non fosse già una pièce teatrale, per poter lavorare liberamente sui personaggi e inventare le battute dando voce consona ad ognuno. Dopo un lavoro di gruppo, per cercare di comprendere la psicologia e soprattutto la fisicità di ogni personaggio, ogni allievo ha deciso di concentrare l’attenzione su uno solo dei personaggi, facendolo proprio e operando un lavoro personale anche su se stesso. Dopo uno studio attento dell’opera, attraverso una serie di improvvisazioni, seguendo la linea narrativa del racconto originario, abbiamo steso un copione che potesse essere esaustivo della storia e significativo per ogni personaggio.
In scena Riccardo Beccaria, Federica Chichi, Emanuela Crespi, Sofia Di Giovanni, Eleonora Lanteri, Arianna Leone, Danilo Manferdini, Edoardo Martini, Tiziano Moroni, Miriam Morraglia, Diego Pinto, Francesco Setti, Ginevra Scalzo.
La regia e l’adattamento sono di Giorgia Brusco. Assistente alla regia Luciana Isola.
L’ingresso è libero e gratuito.
Il Laboratorio Officina (oltre 100 allievi nella stagione 2016-2017) verte sul teatro e sull’improvvisazione come gioco, prevede un avvicinamento alle tecniche di recitazione. Fino a fine gennaio ci si è esercitati sulla voce e sulla presenza scenica, poi si è lavorato alla messa in scena dello spettacolo di fine stagione. “Lo spirito del Laboratorio – spiega Giorgia Brusco – è quello di mettersi in gioco e di lavorare per gli altri, con una presa di coscienza sull’uso del corpo e della parola, favorendo la rottura degli schemi di timidezza”.