woyzeck

Woyzeck
Dramma di Georg Büchner
Regia e adattamento
Pino Petruzzelli
con:

Francesco Camaggio – Woyzeck
Roberta Andreetto – Marie
Franco La Sacra – L’ingegnere (Capitano)
Paolo Paolino – L’anchorman Karosel (Tamburmaggiore)
Umberto Salemi – Il dottor Gamelius
Barbara Buscaglia – Andrea (Andres)
Nicoletta Napolitano – Czar lo scienziato (Imbonitore)
Karen Carboni – Theolonius (Karl l’idiota)
Maria Grazia Ruggieri – Margherita; Truccatrice; Speaker
Raffaella Bersani – Banco uno; Donna staff
Marco Di Giorgio – Banco due; Delinquente
Monica Ruggeri – Banco tre, Soubrette
Diego Marangon- Cantastorie

scena
marco barberis

Georg Buchner (1813-1837) è unanimemente considerato un genio del teatro moderno. La sua morte precoce gli permise di scrivere solamente tre drammi e una novella, che tuttavia sono entrati a far parte del repertorio classico della letteratura teatrale. In particolare il Woyzeck (la sua opera probabilmente più conosciuta) è stato rappresentato e inscenato innumerevoli volte dai più grandi registi.
L’opera, giunta incompleta, per il suo carattere frammentario conserva mirabilmente un’attualità che ha sempre stimolato la re-interpretazione di autori, attori e scenografi.
Büchner trae spunto per la sua tragedia dalle cronache criminali e mediche relative ad un fatto realmente accaduto, conclusosi con l’esecuzione di Johann Christian Woyzeck assassino per gelosia della sua amante fedifraga. Woyzeck nel dramma è un animo semplice, debole di mente e di carattere, non sa ribellarsi ai cattivi scherzi della sorte, né a quelli del prossimo. I suoi compagni lo tradiscono e lo scherniscono crudelmente, i medici si servono di lui per farne esperimenti. Timido e incolto, umiliato e distrutto nella personalità da un iniquo sistema sociale ormai in stato di putrefazione, Woyzeck viene spinto incessantemente in una spirale di delirio e lucida follia dalle tragiche conseguenze.
L’adattamento di Petruzzelli colloca la vicenda in un contesto contemporaneo, conferendo al testo anche una lettura grottesca, che, pur non inficiando l’atmosfera tragica, misteriosa e opprimente dell’originale, deforma bizzarramente personaggi e situazioni, muovendo al riso senza rallegrare. Strano, irriverente, assurdo, tragico. Reale.